#024 - Venerdì 18 Marzo 2022
Interventi della Chiesa per comporre il conflitto tra Russia e Ucraina, Giornata Mondiale dell'Acqua
Questo è il ventiquattresimo numero della mia newsletter gratuita “La Chiesa che ispira”.
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Continua incessante l’opera della Santa Sede per giungere ad una composizione del conflitto ta la Repubblica Federale di Russia e l’Ucraina.
Sin dall’inizio, come avevamo evidenziato nei precedenti numeri di questa newsletter, Papa Francesco non ha cessato i suoi appelli accorati per la pace.
Sia nel dopo Angelus del 6 marzo che nel dopo Angelus del 13 marzo aveva affermato che la “Santa Sede era disposta a fare di tutto, a mettersi al servizio per la Pace” e riaffermato la sua invocazione per la pace : “In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!”. 1
Appelli ripetuti anche dal Card. Segretario di Stato P. Parolin nell’intervista televisiva del 7 marzo a Tv2000 ed in un’intervista del 12 marzo dell’Osservatore Romano.
Agli appelli sono poi seguiti, negli ultimi giorni, una serie atti concreti che hanno visto impegnata la Santa Sede con interventi sia a livello religioso, umanitario che, ancora a livello diplomatico:
- la missione in Ucraina due Cardinali, inviati, come ha detto il Papa “per servire il popolo, per aiutare. Il Cardinale Krajewski, Elemosiniere, per portare gli aiuti ai bisognosi, e il Cardinale Cherny2, Prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale”. Il primo ha rilasciato un’intervista il 12 marzo a Vatican News, mentre il secondo ha scritto un articolo sulla sua esperienza apparso il 15 marzo sul mensile Aggiornamenti Sociali: Ho visto la guerra negli occhi dei profughi;
- la Dichiarazione del 15 marzo del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, con cui la Santa Sede annuncia che :
“Venerdì 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle ore 17:00 nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina. Lo stesso atto, lo stesso giorno, sarà compiuto a Fatima da Sua Eminenza il Cardinale Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, come inviato del Santo Padre”
Dopo l'invito del sindaco di Kiev a recarsi in città e la sua risposta, il gesto del Pontefice, che si richiama alle prime due parti del segreto di Fatima3, vuole dare un ulteriore messaggio per la pacificazione delle due nazioni in guerra. La scelta di consacrare all’immacolato cuore di Maria sia la Russia che l’Ucraina, infatti, ribadisce la volontà del Vaticano di restare comunque equidistante dai due paesi facilitando così la mediazione per la fine del conflitto;
- il colloquio telefonico del 16 marzo tra Papa Francesco ed il capo del governo tedesco Olaf Scholz;
- il colloquio telematico del 16 marzo fra Papa Francesco e Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia4 che, come riporta l’AgenSir :
“Il colloquio ha avuto al suo centro la guerra in Ucraina e il ruolo dei cristiani e dei loro pastori nel fare di tutto perché prevalga la pace”, ha riferito il portavoce vaticano: “Papa Francesco ha ringraziato il patriarca per questo incontro, motivato dalla volontà di indicare, come pastori del loro popolo, una strada per la pace, di pregare per il dono della pace, perché cessi il fuoco”. “La Chiesa – il Papa ha convenuto con il Patriarca – non deve usare la lingua della politica, ma il linguaggio di Gesù. Siamo pastori dello stesso Santo Popolo che crede in Dio, nella Santissima Trinità, nella Santa Madre di Dio: per questo dobbiamo unirci nello sforzo di aiutare la pace, di aiutare chi soffre, di cercare vie di pace, per fermare il fuoco”. Entrambi hanno sottolineato l’eccezionale importanza del processo negoziale in corso perché, ha detto il Papa, “chi paga il conto della guerra è la gente, sono i soldati russi ed è la gente che viene bombardata e muore”. “Come pastori – ha continuato il Papa – abbiamo il dovere di stare vicino e aiutare tutte le persone che soffrono per la guerra. Un tempo si parlava anche nelle nostre Chiese di guerra santa o di guerra giusta. Oggi non si può parlare così. Si è sviluppata la coscienza cristiana della importanza della pace”. E, convenendo con il Patriarca quanto “le Chiese sono chiamate a contribuire a rafforzare la pace e la giustizia”, Papa Francesco concludeva: “Le guerre sono sempre ingiuste. Perché chi paga è il popolo di Dio. I nostri cuori non possono non piangere di fronte ai bambini, alle donne uccise, a tutte le vittime della guerra. La guerra non è mai la strada. Lo Spirito che ci unisce ci chiede come pastori di aiutare i popoli che soffrono per la guerra”.
Il colloquio in videoconferenza ha fatto seguito al sermone pronunciato il 6 marzo 2022 (festa del perdono per la Chiesa Ortodossa )dal Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. Qui il testo in Italiano.5
- nuovo appello e preghiera durante l’Udienza Generale di Giovedì 16 marzo. Il Papa invita a pregare con le parole dell'arcivescovo di Napoli, monsignor "Mimmo" Battaglia e successivamente recita una preghiera per i bambini e le bambine dell’Ucraina :
Signore Gesù ti prego per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che stanno vivendo sotto le bombe, che vedono questa guerra terribile, che non hanno da mangiare, che devono fuggire lasciando casa, tutto… Signore Gesù guarda questi bambini, questi ragazzi, proteggili, sono le vittime della superbia di noi, gli adulti. Signore Gesù benedici questi bambini e proteggili. Insieme preghiamo la Madonna perché li protegga. Ave Maria....”
- Messa per la pace in Ucraina presieduta il 16 marzo nella Basilica di San Pietro dal segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, con la partecipazione di ambasciatori e membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. QUI un estratto dell’omelia.
🔎🔎 per approfondire
intervista al referente del movimento nonviolento ucraino: Sheliazhenko: «La guerra era evitabile» F. Ciarallo - Sempre News - 4/3/2022
F. Colagrande - Si può aiutare un Paese aggredito senza armarlo? - Vino Nuovo - 10/3/2022
sull’espansione della Chiesa Ortodossa in Africa : R. Bellantone - Un conflitto poco “ortodosso” - Nigrizia - 11/3/2022
Giuseppe Lorizio - Non alimentiamo più questa guerra che proprio tutti stiamo già perdendo - Avvenire - 13/3/2022
Editoriale del Direttore di Vatican News - A. Tornielli: La voce del Papa, che grida nel deserto - 14/3/2022
P. Farinelli - Le ragioni della guerra di Putin sono due, la seconda è Zelensky - Il Fatto quotidiano - 14/3/2022
Ernesto Olivero al Sermig: “La guerra uccide sei volte” - M. Peggio e L. Poletto - La Stampa - 14/3/2022
R. Cutaia - Perchè l’uomo fa la guerra - L’Osservatore Romano - 16/3/2022
Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21 come risultato della conferenza di Rio. La Giornata mondiale dell'acqua celebra l'acqua e si propone, da un lato, di richiamare l’attenzione sui circa 1,6 miliardi di persone che non hanno accesso ad acqua potabile e, dall’altro, permettere il raggiungimento dell'obiettivo di sviluppo sostenibile numero 6 : Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie
Ogni anno, UN-Water, ente delle Nazioni Unite che si occupa dei temi legati all’acqua, definisce il tema della Giornata. Nel 2022 si concentrerà sulle acque sotterranee con il motto GROUNDWATER - MAKING THE INVISIBLE VISIBLE (acque sotterranee - rendere l’invisibile visibile).
La questione dell’acqua è un tema molto caro a Papa Francesco che ne ha parlato ampiamente sia nella Lettera Enciclica sulla cura della casa comune Laudato Si’ ( 24/5/2015) nell’omonimo paragrafo (CAP I - QUELLO CHE STA ACCADENDO ALLA NOSTRA CASA - II La questione dell’acqua 27 - 31) che nella Lettera Enciclica Fratelli tutti (4/10/2020) citata come priorità per ogni essere umano: “Quando parliamo di avere cura della casa comune che è il pianeta, ci appelliamo a quel minimo di coscienza universale e di preoccupazione per la cura reciproca che ancora può rimanere nelle persone. Infatti, se qualcuno possiede acqua in avanzo, e tuttavia la conserva pensando all’umanità, è perché ha raggiunto un livello morale che gli permette di andare oltre sé stesso e il proprio gruppo di appartenenza. Ciò è meravigliosamente umano! Questo stesso atteggiamento è quello che si richiede per riconoscere i diritti di ogni essere umano, benché sia nato al di là delle proprie frontiere” (CAPITOLO TERZO - Pensare e generare un mondo aperto - PROMUOVERE IL BENE MORALE - Il valore della solidarietà - 117).
Numerosi sono altresì i contributi del Santo Padre sul tema :
il discorso tenuto il 24 febbraio 2017 al IV° workshop dal titolo “Il diritto umano all’acqua : uno studio interdisciplinare sul ruolo centrale delle politiche pubbliche nella gestione dell’acqua e dei servizi ambientali” organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze;
il messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per cura del Creato il 1/9/2018;
nell’udienza generale del 2 maggio 2018, incentrata sull’acqua come sorgente di vita nel Battesimo;
il messaggio per la Giornata mondiale dell’acqua del 2019 e il video messaggio del Segretario di Stato - a nome del Santo Padre il 22 marzo 2021;
videomessaggio di Francesco, il 10 ottobre 2020, ai partecipanti al “Countdown”, evento digitale di Ted sul cambiamento climatico.
📚 da leggere: Emanuele Bompan, Marirosa Iannelli - Water Grabbing - LE GUERRE NASCOSTE PER L'ACQUA NEL XXI SECOLO - EMI - 2018
🎤 live webinar (registrazione gratuita) con gli autori “Fame di oro blu” organizzato il 22 aprile 2021 dalla EMI Editrice Missionaria Italiana in collaborazione con Vita.
Sulla scia dell’invocazione del Santo Padre, la rivista internazionale della Compagnia di Gesù, La Civiltà Cattolica ha deciso di lanciare, su Twitter e sui social, l'hashtag #Fermatevi, una campagna social che sta raccogliendo, in pochissimo tempo, numerose adesioni. Nell’articolo del 17/3/2022 apparso su “L’Avvenire” il direttore del quindicinale, A. Spadaro S.I. spiega perché, per la prima volta dal 1850, la storica rivista dei gesuiti, ha messo sullo sfondo la sua testata tradizionale per lasciare spazio all’appello lanciato da Francesco: «Fermatevi!».
Dall’ 8 all’11 marzo, Card Cherny è stato a Budapest, dove ha incontrato numerosi profughi ucraini arrivati nella capitale ungherese per poi trasferirsi in altre città europee. Czerny ha visitato anche i centri delle realtà caritative che li assistono, recandosi alla frontiera di Barabaś e, da lì, oltrepassando il confine verso l’Ucraina, facendo tappa nella cittadina di Beregove. Sarà ancora impegnato in un nuovo viaggio in Ucraina a partire dal 16 marzo “su richiesta di Papa Francesco, per manifestare la vicinanza del Santo Padre a quanti vivono con dolore le conseguenze della guerra in corso” come annunciato dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
per un approfondimento del significato teologico della consacrazione si possono leggere le considerazioni di A.M.Valli Sulla consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria e gli articoli Cosa significa "atto di consacrazione" a Maria e perché si fa - Consacrare Russia e Ucraina a Maria è una cosa seria mentre ulteriori approfondimenti possono essere letti nei seguenti articoli : La gratitudine dei vescovi al Papa per la consacrazione a Maria di Russia e Ucraina - Consacrazione Ucraina e Russia a Immacolato Cuore di Maria: mons. Pezzi (Mosca) al Sir, “si possa fermare il versamento di sangue innocente e iniziare una pace duratura”
Il sermone ha suscitato grande scalpore in Occidente, in quanto è stato letto come un esplicito e chiaro appoggio della Chiesa Ortodossa all’aggressione della Federazione Russa all’ Ucraina. Peraltro alcuni teologi della Chiesa Ortodossa si sono apertamente schierati contro le affermazioni del Patriarca, firmando in 65 un documento Una dichiarazione dei teologi ortodossi Sulla dottrina del “russkij mir” (“mondo russo”), apparso sulla rivista “Public Orthodoxy”. Cfr. l’articolo di M. Muolo “ I teologi ortodossi: no al “mondo russo “ apparso su Avvenire il 14/3/2022.