Questo è il ventottesimo numero della mia newsletter gratuita “La Chiesa che ispira”
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Il numero è in formato ridotto e interamente dedicato alla Pasqua del Signore, in questo drammatico periodo di guerra. A voi tutti, cari lettori, un augurio di Buona Pasqua, nelle luce del Cristo Risorto!
Ancora accorati appelli da parte del Papa perché le parti in conflitto possano risolvere pacificamente il conflitto. Nell’ultima settimana dobbiamo ricordare le parole pronunciate nel Dopo Angelus, durante la domenica delle Palme (10/4/2022):
…Tra poco ci rivolgeremo alla Madonna nella preghiera dell’Angelus. Fu proprio l’Angelo del Signore che, nell’Annunciazione, disse a Maria: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37). Nulla è impossibile a Dio. Anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine. Una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi. Preghiamo su questo.
Siamo nei giorni che precedono la Pasqua. Ci stiamo preparando a celebrare la vittoria del Signore Gesù Cristo sul peccato e sulla morte. Sul peccato e sulla morte, non su qualcuno e contro qualcun altro. Ma oggi c’è la guerra. Perché si vuole vincere così, alla maniera del mondo? Così si perde soltanto. Perché non lasciare che vinca Lui? Cristo ha portato la croce per liberarci dal dominio del male. È morto perché regnino la vita, l’amore, la pace.
Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?
Nulla è impossibile a Dio. A Lui ci affidiamo, per intercessione della Vergine Maria.
Analogo appello è stato rivolto dal pontefice nel messaggio ai partecipanti al Pellegrinaggio interreligioso di solidarietà con il popolo ucraino organizzato dal The Elijah Interfaith Institute, iniziato in Romania il 10 aprile e concluso il 12 aprile, con un evento pubblico nella città di Chernivtsi, nell’Ucraina sudoccidentale:
“Mi sento spiritualmente vicino a tutti voi, fratelli e sorelle accomunati dalla fiducia e dalla speranza nell’Altissimo, datore e custode della vita, e di cuore desidero unirmi nell’implorare il dono inestimabile della pace per l’amata popolazione ucraina”…L’ora che stiamo vivendo ci lascia sgomenti perché è attraversata dalle forze del male. La sofferenza arrecata a tante persone deboli e indifese; i numerosi civili massacrati e le giovani vittime innocenti; la fuga disperata di donne e bambini… Tutto ciò scuote le nostre coscienze e ci obbliga a non tacere, a non rimanere indifferenti di fronte alla violenza di Caino e al grido di Abele, ma ad alzare la nostra voce con forza per chiedere, in nome di Dio, la fine di tali azioni abominevoli. Gli avvenimenti atroci e penosi a cui stiamo assistendo ormai da troppi giorni ci confermano che «la guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male…..Vi ringrazio per l’iniziativa di questo momento orante di fraternità tra gli esponenti di diverse religioni, che contribuisce a rafforzare il senso di responsabilità dei credenti di fronte a un evento bellico che contraddice tanti sforzi compiuti nei passati decenni per costruire un mondo meno armato e più pacifico. Possano i Governanti, specialmente quanti si appellano ai sacri principi della religione, ascoltare la Parola di Dio che afferma: “Io ho progetti di pace e non di sventura”.
QUI l’intervista (in formato .mp3) di fra Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, che sta partecipando al Pellegrinaggio.
Ulteriore richiamo è stato poi fatto nella giornata di mercoledì 13 aprile, nel corso dell’Udienza Generale in cui il Santo Padre, nella sua catechesi, ha pronunciato le seguenti parole:
..Ecco qual era la pace attesa da quella gente: una pace gloriosa, frutto di un intervento regale, quello di un messia potente che avrebbe liberato Gerusalemme dall’occupazione dei Romani. Altri, probabilmente, sognavano il ristabilimento di una pace sociale e vedevano in Gesù il re ideale, che avrebbe sfamato le folle di pani, come aveva già fatto, e operato grandi miracoli, portando così più giustizia nel mondo…La pace che Gesù ci dà a Pasqua non è la pace che segue le strategie del mondo, il quale crede di ottenerla attraverso la forza, con le conquiste e con varie forme di imposizione. Questa pace, in realtà, è solo un intervallo tra le guerre. Lo sappiamo bene. La pace del Signore segue la via della mitezza e della croce: è farsi carico degli altri. Cristo, infatti, ha preso su di sé il nostro male, il nostro peccato e la nostra morte. Ha preso su di sè tutto questo. Così ci ha liberati. Lui ha pagato per noi. La sua pace non è frutto di qualche compromesso, ma nasce dal dono di sé. Questa pace mite e coraggiosa, però, è difficile da accogliere….La pace di Gesù non sovrasta gli altri, non è mai una pace armata: mai! Le armi del Vangelo sono la preghiera, la tenerezza, il perdono e l’amore gratuito al prossimo, l'amore a ogni prossimo. È così che si porta la pace di Dio nel mondo. Ecco perché l’aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua, un preferire al suo volto mite quello del falso dio di questo mondo. Sempre la guerra è un'azione umana per portare all'idolatria del potere…È, soprattutto quest’anno, l’occasione benedetta per passare dal dio mondano al Dio cristiano, dall’avidità che ci portiamo dentro alla carità che ci fa liberi, dall’attesa di una pace portata con la forza all’impegno di testimoniare concretamente la pace di Gesù. Fratelli e sorelle, mettiamoci davanti al Crocifisso, sorgente della nostra pace, e chiediamogli la pace del cuore e la pace nel mondo.
Nella serata di venerdì 15 aprile si terrà, finalmente in presenza, il rito del Venerdì Santo della Via Crucis 1. Per questa Via Crucis del 2022, le meditazioni delle 14 stazioni sono state affidate a famiglie legate a comunità e associazioni cattoliche di volontariato e assistenza.
Come scrive T. Campisi nel suo articolo su Vatican News : “….La Passione che sarà raccontata al Colosseo, nel Venerdì Santo, è quella di Cristo, ma incarnata nella vita di ogni giorno di tanti focolari domestici. E vibrano di vissuto i testi scritti da una coppia di giovani sposi (I stazione), una famiglia in missione (II), da sposi anziani senza figli (III), una famiglia numerosa (IV), una famiglia con un figlio con disabilità (V), una famiglia che gestisce una casa famiglia (VI), una famiglia con un genitore malato (VII), una coppia di nonni (VIII), una famiglia adottiva (IX), una vedova con figli (X), una famiglia con un figlio consacrato (XI), una famiglia che ha perso una figlia (XII), una famiglia ucraina e una famiglia russa (XIII) e una famiglia di migranti (XIV)…”
QUI il testo completo delle meditazioni.
Particolare scalpore ha suscitato la presenza, nella XIII stazione, di una famiglia russa e di una ucraina. Quelle di una infermiera ucraina, Irina, nel Centro di cure palliative “Insieme nella cura” della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma e di una studentessa russa, Albina, del Corso di Laurea in Infermieristica del medesimo ateneo. Tale scelta ha destato la vibrante opposizione delle autorità ucraine in primo luogo attraverso un tweet2 del 12/4/2022 dell’Ambasciatore Andriy Yurash presso la Santa Sede che così si esprime :


e poi, successivamente, con un comunicato dell’ Arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk che ha usato parole durissime, contro questa ipotesi: “Per i greco-cattolici dell’Ucraina – afferma il capo della comunità di rito bizantino in comunione con Roma –, i testi e i gesti della XIII stazione di questa Via Crucis sono incomprensibili e persino offensivi, soprattutto in attesa del secondo, ancora più sanguinoso attacco delle truppe russe contro le nostre città e villaggi. So anche che i nostri fratelli cattolici del rito latino condividono con noi questi pensieri e preoccupazioni”.
Nel tardo pomeriggio del 12/4 la replica, su FB, di Antonio Spadaro SJ .
“Sono state sollevate obiezioni circa l’idea di #PapaFrancesco di far portare la Croce nella XIII stazione della #ViaCrucis al Colosseo a una donna #ucraina e una donna #russa. Insieme. Occorre comprendere una cosa: Francesco è un pastore non un politico. Agisce secondo lo spirito evangelico, che è di riconciliazione anche contro ogni speranza visibile durante questa guerra di aggressione definita da lui “sacrilega”. Per questo ha pure consacrato insieme #Ucraina e #Russia al Cuore di Maria. Le due donne, Albina e Irina, nel venerdì santo porteranno la Croce. Non diranno una parola. Neanche una richiesta di perdono o cose del genere. Niente. Sono sotto la Croce. Scandalosamente insieme. E’ un segno profetico mentre le tenebre sono fitte. Ed è una invocazione a Dio perché ci dia la grazia della riconciliazione. La loro presenza insieme è una preghiera scandalosa per chiedere una grazia che solamente Lui può dare. La profezia si incunea nei cuori e nelle ombre della storia. La domanda per il credente resta: che cosa significa oggi in questa situazione “amare il nemico” (che è il cuore del Vangelo)? E il Papa è pastore universale. Per lui vale quel che ha appena scritto in un tweet: “Il Signore non ci divide in buoni e cattivi, in amici e nemici. Per Lui siamo tutti figli amati”. È terribile e scandaloso. Ma è questo il Vangelo di Cristo.”
Per approfondire la questione relativa a questa XIII stazione:
Serretti: la Croce, segno di unità per l’Europa spezzata dalla guerra - Don Massimo Serretti - Vatican News -11/4/2022;
Una via dolorosa che interpella il cuore di ogni uomo - A. Lomonaco - Osservatore Romano .- 12/4/2022;
Vittima e Carnefice insieme: lo scandalo della pace - A. Spadaro - il Manifesto - 13/4/2022
Ucraini, russi e la Via Crucis. Sì, insieme al Figlio crocifisso - M. Tarquinio - Avvenire - 13/4/2022;
Ucraina, Irina e Albina alla via Crucis l'amicizia contro la guerra - M. Tulli - ANSA.it - 14/4/2022 e il video dell’intervista rilasciata dalle due donne a La Repubblica.
📚 da leggere
Esce il 14 aprile, in edicola con il Corriere della Sera ed in libreria, “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”: un libro di Papa Francesco che presenta il dialogo come arte politica, la costruzione artigianale della pace e il disarmo come scelta strate gica. Per approfondire si può leggere l’introduzione , presentata in anteprima: Il Papa: “La guerra è un sacrilegio, smettiamo di alimentarla!”
Quest’anno la Via Crucis torna a svolgersi al Colosseo. Per due anni, a causa dell’emergenza legata al coronavirus, si era svolta in piazza San Pietro. Le meditazioni della Via Crucis 2020 erano state curate dalla parrocchia del carcere di Padova “Due Palazzi”. Nel 2021 i testi delle 14 stazioni sono stati preparati dai ragazzi del catechismo della parrocchia romana Santi Martiri d’Uganda e dagli scout del “Foligno I ”. Per quest’anno Papa Francesco ha voluto le famiglie protagoniste delle 14 stazioni, nell’anno a loro dedicato, con il quale la Chiesa sta celebrando i 5 anni dell’esortazione apostolica Amoris laetitia. Anno che si concluderà con il decimo Incontro mondiale delle famiglie in programma a Roma dal 22 al 26 giugno 2022.
traduzione: “L’ambasciatore capisce e condivide la preoccupazione generale in Ucraina e in molte altre comunità sull’idea di mettere insieme le donne ucraine e russe nel portare la croce durante la Via Crucis di venerdì al Colosseo. Ora stiamo lavorando sulla questione cercando di spiegare le difficoltà della sua realizzazione e le possibili conseguenze”