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QUESTO NUMERO AVREBBE DOVUTO COMPRENDERE ANCHE LE SEGNALAZIONI SULLA SETTIMANA LAUDATO SI’ (22 - 29 maggio): IL TUTTO è RIMANDATO AL PROSSIMO NUMERO, PER ASSOLUTA MANCANZA DI SPAZIO….
La prima conferenza stampa del Cardinale M. Zuppi, neoeletto presidente della CEI, è stata quasi interamente dedicata al Report sui casi di abusi, avvenuti nell’ambito della Chiesa italiana, che la Conferenza Episcopale ha deciso di realizzare.
Questo Report intende seguire le analoghe iniziative dalla Chiesa Tedesca 1 e quelle delle Chiese Francesi 2e portoghesi 3 che hanno, già da tempo, fatto luce su un fenomeno per troppo tempo sottaciuto.
Come emerso nel Comunicato finale della 76^ Assemblea Generale della CEI 4 i Vescovi hanno approvato, tra le altre cose, una determinazione con cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili. Leggiamo:
3.I Vescovi hanno anche deciso di realizzare un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e formazione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni (2020-2021). I dati saranno raccolti e analizzati da un Centro accademico di ricerca. I report avranno poi cadenza annuale e costituiranno uno strumento prezioso per migliorare, in termini di qualità ed efficacia, l’azione formativa dei Servizi e quella di accoglienza e ascolto dei Centri. Daranno poi un segnale di trasparenza, dal momento che saranno resi pubblici. Le Chiese che sono in Italia hanno accolto così l’invito rivolto da Papa Francesco alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che ha chiesto “un rapporto sulle iniziative della Chiesa per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili”. Quello che scaturirà sarà un monitoraggio permanente dei dati, via via raccolti, e dell’efficacia delle attività messe in campo.
e poi ancora :
4.Grazie a un nuovo spazio di collaborazione aperto negli ultimi mesi con la Congregazione per la Dottrina della Fede, sarà possibile poi conoscere e analizzare, in modo quantitativo e qualitativo, i dati custoditi presso la medesima Congregazione, garantendo la dovuta riservatezza. Tali dati fanno riferimento a presunti o accertati delitti perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021. L’analisi verrà condotta in collaborazione con Istituti di ricerca indipendenti, che garantiranno profili scientifici e morali di alto livello, e consentirà di pervenire a una conoscenza più approfondita e oggettiva del fenomeno. Ciò permetterà di migliorare le misure di prevenzione e contrasto, di accompagnare con più consapevolezza le vittime e i sopravvissuti e di affinare i criteri per altre ricerche.
Le indicazioni della CEI individuano, in sintesi, l’obbligo di redigere un rapporto annuale pubblico, che dia conto delle denunce raccolte dai Centri di ascolto 5 negli ultimi due anni. La pubblicazione del primo report è in programma per il 18 novembre 2022, giornata scelta dalla stessa Cei per ricordare vittime e sopravvissuti agli abusi (punto 4)
Si prevede anche che la Congregazione per la Dottrina della Fede debba fornire ad istituti di ricerca indipendenti tutti i dati da lei raccolti su reati, presunti o reali, perpetrati da membri del Clero italiano nel periodo 2000-2021. Questo al fine di predisporre analisi qualitative e quantitative del fenomeno (punto 5).
Queste delibere assembleari giungono all’indomani della lettera pubblica inviata ai vertici della Chiesa italiani dal “Coordinamento delle associazioni contro gli abusi nella Chiesa cattolica in Italia”,6 in cui si legge “Gli abusi perpetrati all’interno della Chiesa colpiscono le persone nei loro corpi, nella loro vita, nella loro coscienza: sono violazioni dei diritti umani. Se la Chiesa non rispetta i diritti umani, non può predicare il Vangelo”.
La Conferenza Episcopale Italiana, ha di fatto aperto “Una strada nuova, italiana”, come ha definita il Card. Zuppi, chiarendo più volte che tale decisione non vuole né essere “un modo per dire che ‘noi ce la cantiamo e ce la suoniamo’” e tantomeno “per sfuggire o nascondersi”. Anzi, vuole essere “una cosa seria, vera”, che non lasci spazio a polemiche come avvenuto, ad esempio, in Francia con il lavoro compiuto dalla commissione Ciase che ha dato adito ad “ampie discussioni”. “Noi non vogliamo discutere, non vogliamo scantonare. Il report non serve come calmante ma è per fare le cose con serietà”, ha detto Zuppi. È per questo motivo che la Cei ha deciso di analizzare gli ultimi 21 anni dei dati della Dottrina della Fede e non tornare indietro fino agli anni ’40, come accaduto nei rapporti esteri. “Sui 20 anni non c’è niente da fare: siamo noi, ci coinvolge direttamente. Ci sembra molto più serio, fa molto più male. Il 1945 sono 80 anni, credo che giudicare coi criteri di oggi qualcosa di 80 anni fa che anche allora è stato giudicato con altri criteri, crei difficoltà di valutazione”, ha spiegato il cardinale, rimarcando che tra i vescovi non vi è stata alcuna “resistenza”.
La scelta di un limite temporale è stata, tuttavia, criticata da alcuni presenti alla conferenza stampa tra cui Francesco Zanardi, presidente dell’associazione Rete L’Abuso, lui stesso vittima in passato di abusi, il quale ha rilevato che potrebbe risultare “discriminatorio” analizzare casi relativamente recenti che taglierebbero fuori quelli avvenuti in anni precedenti.7
🔎🔎 per approfondire
✨ Abusi, O’Malley alla Cei: c’è un mare di sofferenza che siamo chiamati ad affrontare - Trascrizione del videomessaggio inviato all’Assemblea della Cei dal Cardinale O’Malley (membro della Commissione per la Dottrina della fede) sul tema degli abusi - Vatican News - 25/5/2022;
✨ Assemblea Cei: card. Zuppi, “la Chiesa ha scelto la strada italiana per la lotta agli abusi” - M. Michela Nicolais - AgenSir - 27/5/2022;
✨ Assemblea Cei. Lotta agli abusi, al via un'indagine nazionale. Ecco i cinque punti - R. Maccioni - Avvenire 27/5/2022
✨ Nuove linee di azione - L’Osservatore Romano - 27/5/2022;
✨ Report su abusi della Chiesa. “Ma senza magistratura rischia di essere un bluff: 161 le nuove denunce intervista a Francesco Zanardi, presidente della “Rete L’Abuso”- P. Rodari - La Repubblica - 28/5/2022;
✨ Niente sconti alla giustizia la via di una Chiesa credibile - V. Mancuso - apparso su “La Stampa” il 29/5/2022 ;
✨ Perché il report annuale di Zuppi non basterà a far luce sulle violenze - L. Scaraffia - La Stampa - 29/5/2022;
✨ Altrimenti/Matteo Zuppi e il cammino della Chiesa - E. Bianchi - La Repubblica - 30/5/2022
✨ ✨ spunti di riflessione sul futuro della Chiesa
“Basta con i privilegi alle religioni”. In Germania nasce la lobby dei laici - C. Sciuto - MicroMega - 19/5/2022 : in Germania nasce il Consiglio centrale degli aconfessionali, una nuova associazione che intende fare vera e propria lobby politica a difesa dei diritti di coloro che non si riconoscono in nessuna organizzazione religiosa. Sito solo in tedesco;
Chiese vuote, immobili in perdita: religioni in declino o in trasformazione - M. Cascelli - FUTURA Network - 30/3/2022
Chiesa in Germania: presentato lo studio sugli abusi - S. Centofanti - Vatican News - 25/9/2018
cfr. #12 La Chiesa che ispira - 17/12/202 che trattava il tema
Portogallo, i primi dati della commissione sugli abusi - F. Piana- Vatican News - 14/2/2022
L’Assemblea si è svolta a Roma dal 23 al 27 maggio 2022 e ha avuto come tema centrale: “In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”.
Nel 2019 nasce il Servizio nazionale per la Tutela dei Minori (SNTM) che ha per scopo “l’offerta di un supporto in questo ambito (abusi perpetrati da chierici della Chiesa Italiana) alle Chiese particolari, agli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, alle associazioni e alle aggregazioni ecclesiali». QUI in dettaglio le sue finalità e il suo regolamento. Questo servizio nazionale trova poi concreta operatività sul territorio attraverso i Servizi Regionali per la Tutela dei Minori (=SRTM)/ Servizi Interdiocesani per la Tutela dei Minori (=SITM) istituiti dai Vescovi e con funzione di supporto per quanto attiene alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili.
Il Coordinamento contro gli abusi nella Chiesa cattolica #ItalyChurchToo sorto nel febbraio 2022 è composto da realtà che rappresentano le vittime di abusi (Rete l’Abuso, Comitato Vittime e Famiglie), associazioni cattoliche e non solo (Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (OIVD), Donne per la Chiesa, Noi siamo Chiesa, Comunità di base italiane, Voices of Faith, Comité de la Jupe) e da tre riviste (Adista, Left, Tempi di Fraternità). Si riconosce nell’hashtag #Italy Church Too, ovvero «anche la Chiesa italiana», rielaborazione del Me too del movimento femminista mondiale contro le molestie sessuali.
Cei, report sugli abusi. Zuppi: nessuna copertura, lo dobbiamo alle vittime - S. Cernuzio - Vatican News - 27/5/2022.