#42 - Venerdì 19 Agosto 2022
La persecuzione dei cristiani nel mondo ed in Nicaragua, La stampa cattolica in abbonamento, Convention di Spazio Spadoni
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E’ del 19 gennaio 2022 la pubblicazione del Rapporto Annuale - World Watch List 2022 – Report da parte di Porte Aperte - Open Doors 1 sulla persecuzione dei cristiani, definita come “Qualsiasi ostilità subita come conseguenza dell’identificazione dell’individuo o di un intero gruppo con Cristo. Questa può includere atteggiamenti, parole e azioni ostili nei confronti dei cristiani.”
Oltre che in formato cartaceo, il Rapporto può esser consultato sul sito sia tramite una mappa interattiva che una lista.
Ecco una sintesi delle evidenze emerse nell’ultimo rapporto 2:
sono oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede (1 cristiano ogni 7);
l’Afghanistan è diventato il paese più pericoloso al mondo per i cristiani;
pur aumentando la persecuzione in Corea del Nord, il regime di Kim Jong-un scende al 2° posto dopo 20 anni al vertice di questa classifica;
tra i circa 100 paesi monitorati dalla nostra ricerca aumenta la persecuzione in termini assoluti e salgono da 74 a 76 quelli che mostrano un livello definibile alto, molto alto o estremo
i cristiani uccisi per ragioni legate alla fede crescono di oltre il 23% (ben 5.898), con la Nigeria sempre epicentro di massacri (4.650) assieme ad altre nazioni dell’Africa Sub-Sahariana colpite dalla violenza anticristiana: nella top 10 dei paesi con più violenze contro i cristiani troviamo 7 nazioni africane;
la vittoria talebana è benzina per il jihadismo globale;
cresce il fenomeno di una chiesa “profuga”, sempre più cristiani in fuga dalla persecuzione;
il modello Cina (17°) di controllo centralizzato sulla libertà di religione emulato da altri paesi;
governi autoritari (e organizzazioni criminali) usano le restrizioni per il COVID-19 per indebolire le comunità cristiane.
Queste, in estrema sintesi, alcune cifre, con il confronto rispetto all’anno precedente:
Il 15 giugno 2022, in vista della Giornata Mondiale del Rifugiato e in concomitanza con le ultime cifre dell’UNHCR indicanti in 100 milioni il numero di sfollati nel mondo, Porte Aperte - Open Doors ha diffuso un ulteriore report denominato “Chiesa Profuga: Report 2022 su sfollati interni e rifugiati”, che esamina la portata e la natura della persecuzione religiosa nei confronti degli sfollati interni e dei rifugiati.
Come emerge da questo nuovo rapporto, in 58 dei primi 76 Paesi della World Watch List, i cristiani dichiarano di essere stati forzatamente sfollati dalle proprie case a causa della propria identità religiosa, come fattore unico o contributivo. Quasi la metà degli sfollati interni (46%) proviene da 5 Paesi (Siria, Afghanistan, RD Congo, Colombia e Yemen) presenti nella lista dei Paesi dove più si perseguitano i cristiani . Più di 2/3 dei rifugiati (68%) proviene da 5 Paesi in cui si sperimenta un livello alto di discriminazione e persecuzione (Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan, Myanmar) Ecco quanto è emerso da questo rapporto:
Lo sfollamento dei cristiani dalle loro case o comunità è una deliberata strategia di persecuzione religiosa. Sebbene lo sfollamento venga talvolta percepito come un involontario effetto secondario della persecuzione, in molti casi è intenzionale e può essere parte di una strategia per sradicare completamente il cristianesimo da un villaggio, una regione o una nazione. In alcuni casi si tratta di una strategia dichiarata e pubblica, in altri è invece segreta e informale.
La persecuzione religiosa non si ferma necessariamente alle frontiere. Il quadro globale della persecuzione religiosa è parziale, se ci si limita a considerare la Chiesa statica. I cristiani costretti a spostarsi possono subire persecuzione religiosa in qualsiasi fase del loro viaggio e di conseguenza affrontare sfide legate alla loro fede.
Lo sfollamento allontana gli individui e le famiglie dalle reti sociali e comunitarie. L’allontanamento dalla comunità può essere una delle più grandi minacce alla resilienza dei cristiani e al loro senso di identità. Oltre ad aver perso le proprie abitazioni, perdono anche le reti pratiche di sostegno sociale o finanziario e di protezione. La separazione dai membri della famiglia costituisce un'ulteriore sfida.
Sfollati interni e rifugiati cristiani affrontano continue e nuove sfide nel contesto dello sfollamento; in primo luogo, violenza psicologica e insicurezza fisica. Sebbene tutti gli sfollati interni e rifugiati affrontino queste sfide, la forma e l’intensità possono essere determinate dalla loro fede e attività cristiana. Si tratta di situazioni di diverso tipo, da gruppi religiosi violenti che prendono di mira i cristiani sfollati, al trauma che chi si converte al cristianesimo porta con sé a causa della violenza e del rigetto da parte della famiglia.
Le esperienze dei cristiani sfollati sono plasmate dagli ulteriori strati di vulnerabilità di ciascuno, strati di cui si compone la persecuzione religiosa stessa. L’età, il genere, il credo di provenienza, l’etnia o la posizione pubblica di una persona possono influire sull’intensità e sulla forma di persecuzione incontrata.
I principali agenti che determinano lo sfollamento per motivi religiosi sono le famiglie, i funzionari governativi, i membri della comunità e i gruppi religiosi violenti. L’azione di molteplici agenti in sinergia può dare luogo a un intreccio di pressioni da fonti diverse, fino a costringere le persone a fuggire. Questi elementi possono variare anche in base al credo di provenienza dell'individuo.
Sempre in tema di persecuzioni per motivi religiosi, la cronaca degli ultimi mesi ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione del Nicaragua, paese peraltro non presente nella WWL. Infatti, negli ultimi mesi abbiamo assistito all’inasprirsi delle persecuzioni, soprattutto nei confronti di religiosi. Come riportato da Vatican News, all’indomani delle elezioni del novembre del 2021 che hanno visto la rielezione di Daniel Ortega come presidente del Nicaragua (per il suo quarto mandato consecutivo), c’è stato il ritiro del gradimento a monsignor Waldemar Stanislaw Sommertag, nunzio apostolico a Managua dal 2018, l’annullamento della personalità giuridica dell’associazione Missionarie della Carità (Suore di Madre Teresa di Calcutta), la chiusura di 8 radio cattoliche, il blocco del vescovo di Matagalpa, impossibilitato a lasciare la sua residenza e a celebrare messa. E’ del 16 agosto l’annuncio dell’arresto di Padre Óscar Benavídez, terzo membro della comunità cattolica locale fermato nell'ambito di un'ondata di azioni repressive da parte del governo del presidente Ortega.
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🎤 live webinar
Come ogni anno si svolgerà, dal 7 all’11 settembre 2022, presso il Convento di Cerbone (Lucca) la convention Fare Spazio organizzata da Spazio Spadoni, fondazione sorta con la sola e specifica finalità di favorire percorsi generativi di “missione di Misericordia”. Qui si trova il programma della convention e i relatori. L’evento può esser seguito sia in presenza che comodamente online: in entrambi i casi è necessaria l’iscrizione sul sito.
Porte Aperte è una ONLUS registrata presso la Regione Lombardia che dal 1955 è impegnata “nella ricerca sul campo di cause e soluzioni alla persecuzione, fornendo supporto materiale, aiuti di emergenza, letteratura, formazione e assistenza ai cristiani perseguitati a causa della loro fede”. Ogni anno è responsabile della pubblicazione della World Watch List, rapporto annuale sulla libertà religiosa dei cristiani nel mondo che fotografa, i primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani.
La metodologia della World Watch List sin dal 2014 è stata sottoposta al controllo e alla valutazione dell’organismo internazionale indipendente International Institute for Religious Freedom (www.iirf.eu). L’IIRF ne ha attestato la professionalità e l’affidabilità dei contenuti. Nel Rapporto i paesi sono evidenziati con tre colori per segnalare i 3 gradi di persecuzione: Estrema (rosso), Molto Alta (arancione scuro) e Alta (arancione chiaro). Più scuro è il colore utilizzato per indicare il paese della lista, più alto è il grado di persecuzione. Per un motivo pratico il team che lavora alla lista, classifica 50 paesi anche se questo non significa che la persecuzione contro i cristiani sia presente in questi soli paesi. Si occupa unicamente delle persecuzioni di cristiani per due diverse ragioni: la prima è che il mandato di OpenDoors/PorteAperte consiste nel sostenere i cristiani perseguitati nel mondo mentre la seconda deriva dal fatto che il network mondiale di Porte Aperte esegue le ricerche sul campo ricerche sul campo, basandosi sui contatti con i suoi collaboratori, anch’essi cristiani. Questo pur nella consapevolezza delle gravi persecuzioni sofferte da altri gruppi minoritari (es dei musulmani Rohingya in Myanmar).