#54 - Venerdì 18 Novembre 2022
Viaggio Apostolico in Bahrain, I^ Primo Report CEI, 50 anni di ordinazione di Don Ciotti, 45ª Giornata Nazionale per la Vita, Articoli suggeriti, Da vedere, Catechesi su discernimento
Questo è il cinquantaquattresimo numero della mia newsletter gratuita “La Chiesa che ispira”.
La newsletter non è uscita la scorsa settimana in quanto ero impegnata in un viaggio/pellegrinaggio in Terra Santa e Giordania: ve ne parlerò prossimamente.
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Nell’ Udienza Generale del 9/11/2022 il Santo Padre ha voluto rimarcare le ragioni dei questo viaggio, dedicando l’intero incontro settimanale in Sala Nervi ad una riflessione sulla sua missione apostolica nel paese all’insegna dei tre fondamentali termini : DIALOGO, INCONTRO e CAMMINO.
….Viene spontaneo chiedersi: perché il Papa ha voluto visitare questo piccolo Paese a grandissima maggioranza islamica? Ci sono tanti Paesi cristiani: perché non va prima da uno o dall’altro? Vorrei rispondere attraverso tre parole: dialogo, incontro e cammino.
Dialogo: l’occasione del Viaggio, desiderato da tempo, è stata offerta dall’invito del Re a un Forum sul dialogo tra Oriente e Occidente. Dialogo che serve a scoprire la ricchezza di chi appartiene ad altre genti, ad altre tradizioni, ad altri credo. Il Bahrein, un arcipelago formato da tante isole, ci ha aiutato a capire che non si deve vivere isolandosi, ma avvicinandosi. Nel Bahrein, che sono isole, si sono avvicinati, si sfiorano. Lo esige la causa della pace, e il dialogo è “l’ossigeno della pace”. Non dimenticatevi questo: il dialogo è l’ossigeno della pace. Anche nella pace domestica. Se è stata fatta una guerra lì, fra marito e moglie, poi con il dialogo si va avanti con la pace. In famiglia, dialogare pure: dialogare, perché con il dialogo si custodisce la pace. Quasi sessant’anni fa il Concilio Vaticano II, parlando della costruzione dell’edificio della pace, affermava che «tale opera esige che [gli uomini] dilatino la loro mente e il loro cuore al di là dei confini della propria nazione, deponendo ogni egoismo nazionale ed ogni ambizione di supremazia su altre nazioni, e nutrendo invece un profondo rispetto verso tutta l’umanità, avviata ormai faticosamente verso una maggiore unità» (Gaudium et spes, 82). In Bahrein ho avvertito questa esigenza e ho auspicato che, in tutto il mondo, i responsabili religiosi e civili sappiano guardare al di fuori dei propri confini, delle proprie comunità, per prendersi cura dell’insieme. Solo così si possono affrontare certi temi universali, per esempio la dimenticanza di Dio, la tragedia della fame, la custodia del creato, la pace. Insieme, si pensa questo. In questo senso il Forum di dialogo, dal titolo “Est e Ovest per la coesistenza umana”, ha esortato a scegliere la via dell’incontro e a rifiutare quella dello scontro. Quanto bisogno ne abbiamo! Quanto bisogno abbiamo di incontrarci! Penso alla folle guerra – folle! – di cui è vittima la martoriata Ucraina, e a tanti altri conflitti, che non si risolveranno mai attraverso l’infantile logica delle armi, ma solo con la forza mite del dialogo. Ma oltre l’Ucraina, che è martoriata, pensiamo alle guerre che durano da anni, e pensiamo alla Siria – più di 10 anni! – pensiamo ad esempio alla Siria, pensiamo ai bambini dello Yemen, pensiamo al Myanmar: dappertutto! Adesso, più vicina è l’Ucraina, a cosa fanno le guerre? Distruggono, distruggono l’umanità, distruggono tutto. I conflitti non vanno risolti attraverso la guerra.
Ma non ci può essere dialogo senza – seconda parola – incontro. In Bahrein ci siamo incontrati, e più volte ho sentito emergere il desiderio che tra cristiani e musulmani gli incontri aumentino, che si stringano rapporti più saldi, che ci si prenda maggiormente a cuore. In Bahrein – come si usa in oriente – le persone si portano la mano al cuore quando salutano qualcuno. L’ho fatto anch’io, per fare spazio dentro di me a chi incontravo. Perché, senza accoglienza, il dialogo resta vuoto, apparente, rimane questione di idee e non di realtà. Tra i tanti incontri, ripenso a quello con il caro Fratello, il Grande Imam di Al-Azhar – caro fratello!; e a quello con i giovani della Scuola del Sacro Cuore, studenti che ci hanno dato un grande insegnamento: studiano insieme, cristiani e musulmani. Da giovani, da ragazzi, da bambini occorre conoscersi, così che l’incontro fraterno prevenga le divisioni ideologiche. E qui voglio ringraziare la Scuola del Sacro Cuore, ringraziare suor Rosalyn che ha portato avanti questa scuola tanto bene, e i ragazzi che hanno partecipato con i discorsi, con le preghiere, il ballo, il canto: li ricordo bene! Grazie tante. Ma anche gli anziani hanno offerto una testimonianza di saggezza fraterna: ripenso all’incontro con il Muslim Council of Elders, un’organizzazione internazionale nata pochi anni fa, che promuove buoni rapporti tra le comunità islamiche, all’insegna del rispetto, della moderazione e della pace, opponendosi all’integralismo e alla violenza.
Così andiamo verso la terza parola: cammino. Il viaggio in Bahrein non va visto come un episodio isolato, fa parte di un percorso, inaugurato da San Giovanni Paolo II quando si recò in Marocco. Così, la prima visita di un Papa in Bahrein ha rappresentato un nuovo passo nel cammino tra credenti cristiani e musulmani: non per confonderci o annacquare la fede, no: il dialogo non annacqua; ma per costruire alleanze fraterne nel nome del padre Abramo, che fu pellegrino sulla terra sotto lo sguardo misericordioso dell’unico Dio del Cielo, Dio della pace. Per questo il motto del viaggio era: “Pace in terra agli uomini di buona volontà”. E perché dico che il dialogo non annacqua? Perché per dialogare bisogna avere identità propria, si deve partire dalla propria identità. Se tu non hai identità, tu non puoi dialogare, perché non capisci neppure tu cosa sei. Perché un dialogo sia buono, si deve sempre partire dalla propria identità, essere consci della propria identità, e così si può dialogare.
Dialogo, incontro e cammino in Bahrein si sono realizzati anche tra i cristiani: per esempio, il primo incontro, infatti, è stato ecumenico, di preghiera per la pace, con il caro Patriarca e Fratello Bartolomeo e con fratelli e sorelle di varie confessioni e riti. Ha avuto luogo nella Cattedrale, dedicata a Nostra Signora d’Arabia, la cui struttura evoca una tenda, quella in cui, secondo la Bibbia, Dio incontrava Mosè nel deserto, lungo il cammino. I fratelli e le sorelle nella fede, che ho incontrato in Bahrein, vivono davvero “in cammino”: sono per la maggior parte lavoratori immigrati che, lontani da casa, ritrovano le loro radici nel Popolo di Dio e la loro famiglia nella grande famiglia della Chiesa. È meraviglioso vedere questi migranti, filippini, indiani e di altre parti, cristiani che si radunano e si sostengono nella fede. E questi vanno avanti con gioia, nella certezza che la speranza di Dio non delude (cfr Rm 5,5). Incontrando i Pastori, i consacrati e le consacrate, gli operatori pastorali e, nella festosa e commovente Messa celebrata allo stadio, tanti fedeli, provenienti anche da altri Paesi del Golfo, ho portato loro l’affetto di tutta la Chiesa. Questo è stato il viaggio.
L’intero viaggio apostolico del Santo Padre in Bahrein può esser seguito riascoltando il “ Carta d’imbarco” il podcast con cui “gli inviati di Radio Vaticana / Vaticannews raccontano i viaggi apostolici del Papa. Suoni, musiche, parole, pensieri per ripercorrere, giorno per giorno, i pellegrinaggi internazionali del Successore di Pietro.”
E’ stato presentato ieri, 18/11/2022, alla vigilia della II Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, il Primo Report nazionale sui Servizi regionali/diocesani/interdiocesani per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e sui Centri di ascolto realizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana. L’iniziativa, la prima per la Chiesa italiana, è attuazione immediata e concreta da parte della Chiesa che è in Italia della richiesta di Papa Francesco il 29 aprile scorso alla Pontificia Commissione per la tutela dei minori. “Annualmente, vorrei che mi preparaste un rapporto sulle iniziative della Chiesa per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili. Questo potrà essere difficile all’inizio, ma vi chiedo di incominciare da dove sarà necessario in modo da poter fornire un rapporto affidabile su ciò che sta accadendo e su ciò che deve cambiare, in modo che le autorità competenti possano agire” (Papa Francesco, Discorso ai membri della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, 29 aprile 2022).
Affidato ad esperti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Piacenza, il Report presenta una mappatura dei Servizi territoriali e dei Centri di ascolto: come sono costituiti, le attività svolte, i punti di forza e quelli che andranno maggiormente consolidati, la qualità dell’ascolto e dell’accoglienza delle vittime, il contesto degli abusi o dei fatti segnalati. Questo primo Report si riferisce al biennio 2020-2021, dal momento che i Servizi e i Centri sono stati costituiti a seguito delle Linee guida per la tutela dei minori, approvate dai Vescovi italiani nel maggio del 2019. Suo scopo principale è illustrare la realtà delle buone pratiche sviluppate dalla Chiesa in Italia per prevenire e contrastare gli abusi, accrescere la consapevolezza del fenomeno, potenziare l’accoglienza delle vittime, incrementare l’efficacia del servizio formativo.
QUI il link alla presentazione alla stampa, il report completo e la sintesi per la stampa.
Sono trascorsi 50 anni dall’ordinazione sacerdotale di Don Ciotti: infatti l’ 11 novembre 1972 veniva ordinato prete dal Cardinale Arcivescovo di Torino, Michele Pellegrino.
Nato a Pieve di Cadore (Belluno) sulle Dolomiti venete il 10 settembre 1945 e trasferitosi a Torino negli anni 50 al seguito della famiglia immigrata, ha sempre mantenuto l’impegno affidatogli da Michele Pellegrino «La tua parrocchia sarà la strada», attraverso un’attenzione costante verso i poveri, gli ultimi, gli emarginati.
Nel 1965 fonda il gruppo di impegno giovanile Gruppo Abele, che negli anni si è occupato, tra l’altro, delle persone in difficoltà e di combattere dipendenze di ogni tipo (alcolismo, droghe, gioco d’azzardo), aprendo comunità e utilizzando come strumenti soprattutto la comunicazione e la cultura come forme di prevenzione. Nel 1993, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, fonda il mensile Narcomafie (oggi diventato La Via Libera)ed il suo impegno si amplia al contrasto alle mafie con la nascita nel 1995 di Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che coordina oggi oltre 1.600 realtà nazionali e internazionali che si occupano in vario modo del contrasto alla criminalità organizzata. Giornalista pubblicista dal 1988, C. collabora con vari quotidiani e periodici, tra cui: La Stampa, l’Avvenire, l’Unità, il Manifesto, Il Sole-24 Ore, il Mattino, Famiglia Cristiana e nel 2020 ha pubblicato il testo autobiografico L'amore non basta.
Questo il messaggio di Don Ciotti affidato a Famiglia Cristiana, in un’intervista pubblicata il 10/11/20221:
"Il vescovo d'allora, padre Michele Pellegrino, mi assegnò come parrocchia 'la strada': aveva compreso che la Chiesa, volendo restare fedele al Vangelo, doveva 'uscire' abitando la storia". . .."Voglio ricordare le parole di Carlo Maria Martini: 'Missione della Chiesa è l'essere coscienza critica della società in cui vive e voce propositiva dei valori più alti e spirituali'……."La Chiesa è chiamata a trasformare la fede in responsabilità, per affermare, qui e ora, i valori del Vangelo. Nel mio piccolo, e come sempre grazie al sostegno, alla passione, all'intelligenza e all'esempio di tanti altri, mi sono sentito interprete di questa visione. Per me la fede non è mai stata solo un fatto intimo, spirituale: la preghiera, il silenzio, l'ascolto di Dio, sono stati stimolo di un'apertura al mondo, alla storia delle persone, con le loro fatiche e speranze". …"Speranza, dignità, libertà sono dimensioni plurali, da coltivare 'per' e 'insieme' agli altri, mentre le mafie questa pluralità la disprezzano e la calpestano. Le mafie sono sinonimo di individualismo, di un potere arbitrario e violento e di una ricchezza intesa non come costruzione, ma sottrazione di bene comune. Per questo, nel desiderio di saldare il cielo e la terra, è rientrata a un certo punto anche l'urgenza di affrontare quella manifestazione dell'ingiustizia e le profonde sofferenze che causava a persone, famiglie e interi territori". ……."La Chiesa delineata dal 'camminare insieme' di padre Michele Pellegrino, la 'Chiesa per il mondo e non per sé stessa' di don Tonino Bello, la 'Chiesa povera per i poveri' di papa Francesco, per citare tre figure che hanno profondamente segnato il mio cammino umano e spirituale. Voci diverse che esprimono un unico e impegnativo invito: vivere il Vangelo in pienezza"
🔎 per approfondire
✨ Don Ciotti festeggia 50 anni da prete: "La mia chiesa resta la strada" - AGI - 11/11/2022;
✨Don Ciotti: “Da cinquant’anni combatto per gli ultimi, con un po’ di follia avrei potuto fare di più” - L. Poletto - La Stampa - 12/11/2022;
✨ Don Ciotti, 50 anni di Messa - P. G. Accornero - La Voce ed il Tempo - 15/11/2022;
Diffuso il messaggio che il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha preparato per la 45ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 5 febbraio 2023 sul tema «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)». Ecco il testo.
🗞️ 📰 articoli suggeriti
✨ ✨ “Ripensare il Cristianesimo e la sua forza ai funerali di un diciottenne” di A. Polito, apparso sulla rivista Corriere della Sera - Sette, a commento dell’omelia pronunciata dal parroco della chiesa di Santa Maria Liberatrice a Roma, in occasione del funerale del diciottenne Francesco Valdiserri investito e ucciso da un auto a 18 anni. Segnalo anche due altri articoli di commento all’articolo di Polito:
- La promessa della vita eterna - E. Bianchi - La Repubblica 14 /11/2022;
- Lo sgomento e la sete di vita - L. Fazzini - L’Osservatore Romano - 14/11/2022
✨✨ Ravasi: «Nell’epoca della superficialità essere coscienza critica» di Annamaria Braccini - Cortile dei Gentili (il dialogo tra credenti e non credenti)
🎥 da vedere
✨✨ A tu per tu con il Cardinale Gianfranco Ravasi: «i miei primi 80 anni immersi nella Bibbia» Don Antonio Rizzolo, Direttore generale dell’apostolato della Società San Paolo, incontra per Famiglia Cristiana il Card. Gianfranco Ravasi che compie, in questi giorni, 80 anni;
✨ ✨ Video YouTube - La CHIESA morirà DISSANGUATA di Don Alberto Ravagnani2 una riflessione sul futuro della Chiesa. Per approfondire ecco gli articoli a cui si fa riferimento, nel video: La Chiesa che conversa con gli uomini del suo tempo (intervista di A. Monda e R. Cetera con Matteo Zuppi, Presidente CEI, apparsa sull’Osservatore Romano il 3/9/2022) e Una Chiesa povera una Chiesa viva (colloquio di A. Monda e R. Cetera con il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea, apparsa sull’Osservatore Romano il 24/10/2022);
✨✨ Pubblicata su YouTube la registrazione del convegno “Il futuro è giovane... ma i giovani hanno ancora il desiderio di generare la vita?”, organizzato il 18 ottobre 2022 dalla Rete per la Giornata della Vita Nascente presso l’Università LUMSA.Una riflessione a tutto tondo sulla crisi demografica italiana e per cercare di trovare risposte alla domanda cruciale : quale futuro i giovani immaginano per sé, in relazione alla costruzione di una propria famiglia e alla loro possibilità di diventare genitori? QUI la presentazione dell’incontro e QUI una dettagliata rassegna stampa dell’evento.
📖 approfondire la parola (catechesi del Santo Padre sul Discernimento)
Qui trovate il file con una raccolta delle varie catechesi, aggiornato con l’ ultima Udienza Generale del 16/11/2022.
riportata da Lo Spiffero 10/11/2022
Don Roberto Ravagnani, è un giovane sacerdote che durante il lockdown ha iniziato ad utilizzare i social per diffondere il messaggio evangelico soprattutto tra i giovani. Attualmente conta un seguito di 92 mila persone su TikTok, 139 mila su Instagram e 149 mila iscritti al suo canale YouTube. Don Rava per gli amici, nasce nel 1993 a Brugherio (Mb), viene ordinato sacerdote nel 2018 e oggi è coadiutore dell’oratorio san Filippo Neri della parrocchia san Michele Arcangelo di Busto Arsizio (Va).